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Webring Esercito Svizzero

Il nuovo veicolo per comandanti di tiro permette di continuare la modernizzazione dell'artiglieria

11 aprile 2000


Le nouveau véhicule pour commandant de tir d'artillerie, avec les capteurs déployés

Il secondo oggetto del programma di armamento 2000, dopo l'acquisto di 186 carri gren CV 90, punta alla ad accrescere l'efficacia delle brigate blindate: 120 nuovi veicoli per comandanti di tiro rimpiazzeranno gli M113 attualmente usati in questo ruolo.

Messo a punto in collaborazione con la Mowag sulla base del veicolo da esplorazione Eagle, già presente nel nostro esercito in più di 300 esemplari, questo nuovo mezzo permette di continuare la modernizzazione dell'artiglieria.


Via gli M113 ed i Pinzgauer!

La situazione attuale non è certo invidiabile. I comandanti di tiro dei gruppi obici blindati attribuiti a formazioni di combattimento, battaglioni carri/meccanizzati o reggimenti di fanteria, disponevano in effetti di un veicolo poco adatto ai mezzi delle formazioni appoggiate: l'M113 per le truppe meccanizzate, e Pinzgauer per i battaglioni di fanteria meccanizzata. Un cambiamento s'imponeva.


Primo lotto di 166 milioni

L'acquisizione di un nuovo veicolo per comandanti di tiro punta a rimediare all'anzianità dei mezzi attualmente in servizio, permettendo nello stesso tempo di mettere in servizio un sistema adattato alle performance accresciute dell'artiglieria. Dopo i test condotti nel 1999 dallo stato maggiore dell'artiglieria di Bière, in collaborazione con il Gruppo armamenti, è stato scelto il veicolo basato sull'Eagle messo a punto dalla Mowag.

L'acquisto è compreso nel programma di armamento 2000, e prevede un primo lotto di 120 esemplari, per un totale di 166 milioni di franchi. Il numero relativamente basso di veicoli acquistati si spiega con la volontà di non volere anticipare decisioni strutturali del progetto Esercito XXI. I primi 120 veicoli saranno attribuiti alle brigate blindate tra il 2002 e il 2004, in modo da migliorare la condotta del fuoco d'artiglieria e dei lanciamine.


Le nouveau véhicule pour commandant de tir d'artillerie

GPS, camera termica e telemetro laser

Il nuovo veicolo per comandannti di tiro offre delle prestazioni ad alto livello. Si compone di chassis Eagle, praticamente lo stesso del veicolo d'esplorazione 93/97 salvo per la rimozione della torretta, in favore di un tetto vetrato e di un braccio mobile al quale sono fissati gli strumenti di osservazione e puntamento. Quest'ultimi sono composti da una telecamera, una camera termica ed un telemetro laser.

Il funzionamento del veicolo è il seguente. Il comandante di tiro, seduto al centro del veicolo, osserva su uno schermo le immagini fornite dagli strumenti di osservazione (è possibile selezionare in permanenza la fonte delle immagini e utilizzare uno zoom). Grazie ad un joystick, il comandante controlla l'orientamento degli strumenti alloggiati nel braccio, ed infine punta i bersagli illuminandoli con li laser. Dopo che l'elaboratore di bordo ha calcolato distanza e posizione del bersaglio i dati sono inviati via data link direttamete ai pezzi, via INTAFF e FARGO (sistemi integrati di condotta del fuoco d'artiglieria). L'operazione non richiede che qualche secondo, ed i risultati sembrano essere notevolmente precisi, grazie all'uso combinato di laser e GPS.


Un salto qualitativo per l'artiglieria

Di fatto questa acquisizione si inscrive nel contesto di generale evoluizione che la nostra artiglieria sta conoscendo. La modernizazzione degli M109, iniziata nel 1995, ha permesso di disporre di pezzi capaci di tirare da qualsiasi posizione in trenta secondi dall'arresto del veicolo, grazie ad un sistema di navigazione che rende inutile il controllo dell'allinieamneto dei pezzi.

L'acquisto del sistema INTAFF, nel 1997, a d'altronde completamente informatizzato la condotta del fuoco. Non da ultimo le nuove munizioni cargi 88/99 hanno, in parallelo con il proiettile a submunizionamento Strix per i lanciamine da 120 mm, rinforzato le capacità anticarro del fuoco indiretto. L'introduzione di INTAFF è in corso, mentre il sistema Strix è per ora solo assegnato alle Truppe di Fortezza.


Lacune: il fuoco operativo e quello di controbatteria

Malgrado il grande miglioramento avvenuto, l'artiglieria non dispone di radar di controbatteria; a causa di questa mancanza non sono assolvibili i compiti di distruzione delle armi d'appoggio nemiche (secondo la Condotta Tattica 95). Inoltre la nostra artiglieria non è in grado di fornire un adeguato fuoco operativo, sia a causa della portata degli M109 insufficiente (28 km) sia a causa del non impiego degli F/A-18 in missione di attacco al suolo.

Nel momento in cui il binomio drones/lanciarazzi multiplo (MLRS) diventa una presenza obbligatoria a livello brigata, il nostro esercito non può pretendere di essere credibile in vista di future collaborazioni internazionali, senza dotatrsi di questi mezzi, che per altro necessitano di investimenti relativamente modesti.


Verso un cambiamento del paradigma

Se l'artiglieria si affermerà come leader nel ruolo di tank killer, grazie a proiettili – guidati e non – a sub munizionamento, pur mantenendo il suo impatto sulla fanteria, sarà il suo ruolo nel fuoco diretto, considerato come mezzo di combattimento principale, ad essere minacciato. Assisteremo dunque ad un importante cambiamento di paradigma, che trasformerebbe l'artiglieria da arma d'appoggio ad arma principale. Speriamo che questa evoluzione sia considerata nell'ambito del progetto Esercito XXI.




Cap Ludovic Monnerat    
Traduzione: Ten Claudio Biffi    








Fonti

Groupement de l'Armement, Information du GDA sur le Programme d'armement 2000; démonstration du vhc pour cdt de tir, SFC I div camp 2, novembre 1999


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