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L'US Army crea delle brigate da combattimento in grado di essere operative in 96 ore per qualsiasi tipo di missione

9 aprile 2000


Le LAV III de l'Armée canadienne a été testé pour les BCTC

i sono voluti 10 anni all'US Army per riorganizzare le sue forze considerando gli insegnamenti della fine delle Guerra Fredda. Il problema consiste nel trovare una soluzione alternativa sia alle divisioni pesanti (che necessitano sforzi logistici incredibili e comportano tempi di preparazione lunghissimi), che alle divisioni leggere, che mancano della mobilità e della potenza di fuoco necessarie ad interventi non strettamente a bassa intensità.

La creazione di brigate di nuova concezione (la prima agli inizi di ottobre 2000) sembra essere la risposta a queste esigenze. Le BCT, Brigade Combat Teams, saranno infatti costituite ex novo, in base ai bisogni tattici ed operazionali, e getteranno le basi alla creazione di Force XXI.


Una nuova visione per l'US Army

Poco dopo la sua nomina, il nuovo capo di Stato Maggiore dell'US Army, generale Eric K. Shinseki, ha subito presentato la sua visione delle forze terrestri del futuro: "Le forze pesanti devono avere una più grande mobilità strategica, utilizzando mezzi logistici minimi; le forze leggere invece dovranno avere una maggiore letalità, capacità di sopravvivenza e mobilità tattica. Realizzare questo paradigma necessita una riflessione innovatrice sulle strutture, sui costi e sugli sforzi di innovazione."

Questa visione si spiega a partire dalle difficoltà che i militari americani hanno incontrato durante gli anni novanta: i mesi necessari al dispiegamento delle forze durante Desert Storm, la mancanza di mezzi blindati e di potenza di fuoco per i Rangers a Mogadiscio nel 1993 (UNOSOM II), e ancora le difficoltà incontrate dalle Task Forces in Bosnia (1995) e Kossovo (1999). Di fatto gli Stati Uniti dispongono di un'aviazione e di una marina schierabili in poche ore, mentre le capacità delle forze terrestri oscillano tra il troopo poco ed il tropppo tardi. Una carenza incompatibile con la moltiplicazione dei conflitti a bassa intensità.


Le M8 AGS Ridgway, refusé voici 2 ans, pourrait ressurgir à la faveur des BCT

Una brigata operativa in 96 ore

L'US army distingue tre contesti generali nei quali le proprie forze possono essere impiegate: le operazioni di sostegno e stabilizzazione (SASO), i conflitti a bassa intansità (SSC) e i teatri di guerra maggiori (MTW). Visto che questi contesti possono esistere contemporaneamente, e che l'impiego rapido di forze credibili può avere un effetto preventivo, bisogna disporre di un forza flessibile che può essere rapidamente impiegata.

L'obiettivo delle forze terrestri in materia di tempi è il seguente: rendere operativa una brigata partendo dagli Stati Uniti, verso qualsiasi parte del mondo, in 96 ore, una divisione in 120 e 5 divisioni in 30 giorni. Obbiettivo difficilmente realizzabile con i mezzi ereditati dalla Guerra Fredda, M1 Abrams, M2 Bradley, M109 Paladin e i MLRS, anche avendo a disposizione aerei da trasporto notevoli come il C 5 ed il C17.


Bisogni operazionali e organizzativi

Essendo la creazione ex novo di una tale formazione praticamente impossibile, l'US Army ha lanciato il concetto di IBCT, Interim Brigade Combat Team, vale a dire delle brigate costruite con mezzi attualmente disponibili e che rispondono ai bisogni di oggi ponendo contemporaneamente una base per i futuri sviluppi. Secondo il concetto presentato il 16 dicembre 1999, i bisogni operazionali e organizzativi delle BCT sono i seguenti:

  • attitudine all'impiego in uno spettro globale di missioni: come elemento di protezione nelle operazioni di sostegno e stabilizzazione (SASO); come elemento decisivo nei conflitti a bassa intansità (SSC) e come brigata di combattimento nelle divisioni ingaggiate nei teatri di guerra maggiori (MTW).
  • rapidità di schieramento e capacità operazionale totale: nessuna fase di riorganizzazione e integrazione dopo l'abbassamento della rampa dell'aereo di trasporto
  • mantenimento della libertà di manovra grazie ad un'alta mobilità tattica e una visione accurata della situazione
  • capacità di decisione attraverso attacchi di fanteria sbarcata, con un importante appoggio diretto ed indiretto
  • mobilità operativa aerea attravero il C 130 per tutti gli elementi della brigata
  • utlizzo delle piattaforme esistenti "off-the-shelf" e compensazione dei loro limiti attraverso il combattimento interarma
  • efficacia massima in ambienti urbani e complessi, minimizzando i dati collaterali
  • bisogni logistici ridotti e con una piattaforma comune
  • capacità di comunicazione per il combattimento interarmi con C4ISR
  • capacità di operare come brigata di combattimento sotto stati maggiori divisionali, di corpo o a livello armata


La mobilité opérative de la brigade BCT est assurée par les C-130 Ordine di battaglia iniziale: la brigata

Il concetto BCT a preso forma conseguentemente ai bisogni operativi e orgnizzativi citati. È stato quindi creato un ordine di battaglia iniziale, per una brigata essenzialmente indipendente, articolato nel seguente modo:

  • 1 compagnia di stato maggiore, 1 compagnia di informatori e una di trasmissioni come elementi di condotta
  • 3 o più battaglioni di fanteria meccanizzata/motorizzata come elementi di manovra
  • 1 battaglione di ricognizione, sorveglianza e acquisizione bersagli (RSTA) come elemento di esplorazione/ricerca informazioni
  • 1 gruppo di artiglieria semovente, 1 compagnia anticarro e 1 compagnia del genio come elementi d'appoggio.
  • 1 battaglione di sostegno come elemento logistico

Secondo questo ordine di battaglia, la brigata conterebbe 3700 uomini e circa 400 veicoli blindati. A medio termine tutti questi veicoli dovrebbero corrispondere ad una piattaforma unica ancora da sviluppare; nel breve termine (fatta eccezione per il lanciarazzi multiplo su ruote HIMARS) tutti i veicoli saranno di nuovo tipo, anche se già esistenti sul mercato.


Ordine di battaglia iniziale: il battaglione di fanteria

Il battaglione di fanteria, che conta 750 uomini, deve sintetizzare flessibilità, mobilità e potenza di fuoco. L'organizzazione prevista è la seguente:

  • 1 compagnia di stato maggiore, con una sezione di comando, una d'esplorazione, una di lanciamine, una sezione sanitaria, un gruppo trasmissioni e uno sniper
  • 3 compagnie di fanteria, con un gruppo di comando, tre sezioni di fanteria, una di armi d'appoggio, un gruppo lanciamine e una squadra sniper

Uno degli elementi innovatori è la sezione armi d'appoggio, che potrebbe anche essere chiamata di cannoni d'appoggio, composta da una versione del veicolo blindato equipaggiato con un cannone da 105 mm (che metterebbe da parte le tradizionali armi da 25-30 mm), con capacità di impiego fino a 2000 m. Equipaggiati di un telefono esterno e di lancia fumogeni, questo tipo d'arma corrisponderebbe ai bisogni di comabttimento in zone urbane (il 105 mm è il calibro necessario a perforare la maggior parte dei muri).

I lanciamine (da 120 mm) saranno montati su veicoli blindati. La sezione di esplorazione disporrà di veicoli blindati, pur dovendo mantenere la capacità di operare a piedi. Infine la presenza di sei squadre di sniper testimonia la predisposizione ad intervenire in conflitti bassa intensità.


Ordine di battaglia iniziale: il battaglione di ricognizione

Il battaglione di ricognizione, sorveglianza e acquisizione bersagli deve fornire alla brigata un'esplorazione esaustiva del campo di battaglia. Comprendente 5000 uomini, si articola nel seguente modo:

  • una compagnia di stato maggiore
  • 3 compagnie di ricognizione, con una sezione di comando, tre sezioni di esplorazione e un gruppo di lanciamine
  • 1 compagnia di sorveglianza, con una sezione di comando, una di drones (UAV), una sezione radar, una ABC e un gruppo trasmissioni

Attraverso questo battaglione, la brigata beneficia di una grande indipendenza nell'acquisizione di informazioni e può coprire un vasto settore d'interesse, grazie ai drones e ai radar terrestri. Dispone inotre di elementi in grado di difenderla, visto che le sezione di esplorazione sono equipaggiate di veicoli blindati e missili anticarro Javelin, e la sezione lanciamine dispone di pezzi da 120 mm.


Le Piranha III de Mowag a participé à la démonstration

Veicoli blindati – cingoli oppure ruote?

La questione del veicolo blindato che equipaggerà le BCT (chiamato IAV, Interim Armored Vehicle) resta uno dei problemi principali per l'US Army. Le specifiche emesse non parlano ne di cingoli, ne di ruote, i veicoli in gara dovranno semplicemente poter seguire i ritmo di combattimento degli altri elementi. Esse comprendono: una autonomia di 460 km, una velocità standard di almeno 64 km/h e un peso in ordine di battaglia massimo di 19 tonnellate, così da permettere ad un C 130 di trasportare il veicolo per 1600 km senza rifornimento in volo.
Nel caso della scelta di una variante ruotata, la stessa dovrà essere in grado di circolare con le gomme sgonfie, e disporre di un sistema centralizzato di controllo della pressione. Un veicolo cingolato deve invece poter percorrere una breve distanza con un elemento di rotolamento guasto ad ogni lato.


35 dimostratori di veicoli blindati

per effettuare la scelta, l'US Army ha organizzato dal 19 dicembre 1999 al 29 gennaio 2000, all'Army Armor Center di Fort Knox, una gigantesca dimostrazione con 35 veicoli blindati. La dimostrazione aveva lo scopo di riunire delle informazioni pratiche sugli IAV potenziali attualmente disponibili, di comunicare all'industria i bisogni dell'esercito, e di esplorare i possibili sviluppi di piattaforme già esistenti.

Questa dimostrazione, effettuata da membri dell'US Army istruiti dagli specialisti delle società fornitrici, è stata divisa in sei parti: trasportabilità via C 130, mobilità tattica su starda e fuori strada, tiro diurno e notturno contro posizioni fortificate, agilità in zone urbane complesse, esigenze logistiche e di manutenzione ed infine mobilità anfibia.

Tra i 35 modelli presenti troviamo l'M113A3 e l'M8 AGS Ridgway di United Defense, il Pandur 6x6 della Styer, il Fuchs della Henscel, la gamma dei LAV III utilizzati dall'esercito canadese e il Piranha III della Mowag, senza dimenticare il VAB della GIAT. In totale 20 veicoli a ruote e 15 cingolati presenti in diverse versioni: ricognizione, trasporto truppe, cannone d'appoggio, anticarro, lanciamine, comando, genio e persino ambulanza.


I risultati della dimostrazione

Pur non essendo considerata come un vero e proprio test, i suoi risultati sono comunque degni di interesse:

  • Trasportabilità: tutti i veicoli sono trasportabili via C 130, anche se configurati in ordine de battaglia limitano l'autonomia dell'aereo
  • Mobilità: la maggior parte dei veicoli a dimostrato una grande mobilità, sia su strada che su terreni difficili o nell'acqua
  • Letalità: tutti i veicoli anticarro o del tipo cannone d'appoggio, hanno dimostrato la capacità di ingaggiare bersagli a 2000m, e di essere efficaci anche a breve distanza (cannoni d'appoggio)
  • Sopravvivenza: seppure tutti i veicoli siano protetti al calibro 7,62, l'aggiunta di blindaggio supplementare influisce sulla trasportabilità; si è notata la mancanza di un sistema imbarcato di detezione delle mine
  • Logistica: la maggior parte dei veicoli hanno dimostrato grande affidabilità, anche se solo l'adozione di una piattaforma comune potrà ridurre gli sforzi logistica

Riassumendo, pur notando alcune debolezze, i veicoli attualmente disponibili sul mercato corrispondono ai bisogni definiti. La transizione alle nuove unità potrà essere quindi realizzabili a breve termine.


Le VAB de Giat Industries a également pris part

Operazionale dal 1° ottobre 2000

L'US Army si è posto un chiaro obbiettivo: il primo ottobre 2000 la prima brigata BCT sarà completamente operativa, con mezzi noleggiati o prestati. Un concorso per l'acquisto dei 1740 IAV inizialmente previsti è stato lanciato il 7 aprile; la scelta dovrà essere presa all'inizio di giugno, e la 3a brigata della 25a divisione di fanteria avrà l'onore di essere la prima ad essere trasformata. Sarà seguita nel 2001 dalla 1a brigata della 25a divisione di fanteria e da tre altre brigate fino nel 2004.

Al fine di finanziare questo programma, ritenuto prioritario in quanto corrispondente ai bisogni attuali, l'esercito ha chiesto la cancellazione di alcuni programmi inizialmente inseriti nel budget 2001, tra i quali: lo Stinger Block II, lo Small Tactical Rocket (MSTAR) e l'obice blindato Crusader.

Attraverso la creazione delle BCT l'US Army si è dunque deciso a prendere il toro per la corna e a seguire, attraverso un procedimento logico e sistematico, i cambiamenti degli obbiettivi strategici in ambito di forze armate. Le dichiarazioni del Generale Shinseki non hanno d'altronde mancato di suscitare alcune polemiche nei ranghi dell'esercito; la possibilità di disporre di una gamma completa di veicoli a ruote è considerata da molti iconoclastica. Ma i mezzi hanno il primato sulla missione?

Pensando alla riforma di Esercito XXI, è senza dubbio un peccato che un tale processo intellettuale non sia stato praticato anche da noi; pensiamo all'acquisto dell Carro Granatieri 2000 che non corrisponde alla polivalenza della quale le moderne forze armate devono disporre.



Cap Ludovic Monnerat    
Traduzione: Ten Claudio Biffi    





Fonti

Training and Doctrine Command, Briefing on Status of Brigade Combat Team, 16.10.99; US Army Armor Center, Platform Performance Demonstration - Assessment & Findings, 20.2.00; comunicati US Army; Federation of American Scientists.


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